Alla riscoperta di Lina Wertmüller, Oscar alla carriera

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La riscoperta è cominciata con una riflessione un po’ polemica in seguito all’annuncio dell’Oscar alla carriera. Ho ripreso in mano quasi tutti i film della regista: ne è venuto fuori un percorso monografico che potrei riassumere dentro alcuni capitoletti: ? Una certa idea di commedia (all’)italiana. I basilischi (1963) – Questa…

Dispacci (7) | È stata la mano di Dio; Cry Macho; Atlantide; Re Granchio; Nowhere Special; tick, tick… BOOM!; Caro Evan Hansen… e altri

Brevi recensioni dei nuovi film arrivati in sala e in streaming o visti ai festival. Questa settimana: È stata la mano di Dio; Cry Macho; Atlantide; Re Granchio; Nowhere Special; tick, tick… BOOM!; Caro Evan Hansen; Io sono Babbo Natale; La mia fantastica vita da cane; The Trouble with Being Born.… Read More Dispacci (7) | È stata la mano di Dio; Cry Macho; Atlantide; Re Granchio; Nowhere Special; tick, tick… BOOM!; Caro Evan Hansen… e altri

Dispacci (6) | The French Dispatch; Il potere del cane; Ultima notte a Soho; Querido Fidel; Yara; Post Mortem

Brevi recensioni dei nuovi film arrivati in sala e in streaming o visti ai festival. Questa settimana: The French Dispatch; Il potere del cane; Ultima notte a Soho; Querido Fidel; Yara; Post Mortem… Read More Dispacci (6) | The French Dispatch; Il potere del cane; Ultima notte a Soho; Querido Fidel; Yara; Post Mortem

Dispacci (5) | La scelta di Anne; Il bambino nascosto; I Molti Santi del New Jersey; Antigone; Yaya e Lennie

Brevi recensioni dei nuovi film arrivati in sala e in streaming o visti ai festival. Questa settimana: La scelta di Anne – L’événement; Il bambino nascosto; I Molti Santi di New Jersey; Antigone; Yaya e Lennie – The Walking Liberty… Read More Dispacci (5) | La scelta di Anne; Il bambino nascosto; I Molti Santi del New Jersey; Antigone; Yaya e Lennie

Recensione: Tre piani

Moretti mette in scena – perché la sua è letteralmente una messinscena, teatro borghese nella forma di una super soap, un’idea di regia precisa e spiazzante che scarnifica la retorica e fa sparire l’enfasi in favore perfino di un certo sprezzo del ridicolo – una umanità inabissata nei riti e nei miti del proprio ceto d’appartenenza, chiusa in un condominio che si immagina più grande del mondo esterno, rincorrendo restando ferma tutti i domani passati.… Read More Recensione: Tre piani

Tutti gli anni, una volta l’anno | Gianfrancesco Lazotti (1994)

Il punto di partenza è semplice: nell’annuale appuntamento che un clan di amici si dà in un ristorante della Capitale pesa l’assenza di uno di loro. Morto da poco, prima del decesso il caro estinto ha lasciato al notaio del gruppo una bizzarra richiesta: e se andaste a vivere tutti insieme nel casale umbro che ho appena ristrutturato? Tutti titubanti, gli amici decidono di mettere ai voti la proposta.… Read More Tutti gli anni, una volta l’anno | Gianfrancesco Lazotti (1994)

Più bello di così si muore | Pasquale Festa Campanile (1982)

In fin dei conti un film come Più bello di così si muore sarebbe oggi totalmente inconcepibile e, tutto sommato, a distanza di quarant’anni, non manca qualche problematica nel relazionarsi con una messinscena così scollacciata e libertina nel mettere in scena personaggi piuttosto complicati dei quali tuttavia si sottolineano gli aspetti più semplificati e faciloni.… Read More Più bello di così si muore | Pasquale Festa Campanile (1982)

Recensione: Lei mi parla ancora

Lei mi parla ancora è il miglior film di Avati da un bel po’ di anni, con tutti i cliché, le cadute, le pigrizie, i manierismi dell’autore bolognese (la nostalgia che confina con la muffa, trasparenza che è ogni tanto sciatteria, la riproposizione di un certo registro fatto di suoni e facce già masticati, la voce fuori campo che impone un côté troppo romanzesco, fraseggiare letterario compreso), certo. Ma la presenza di Pozzetto rende il film qualcosa di profondo, commovente, perfino dilaniante per come ci spezza il cuore.… Read More Recensione: Lei mi parla ancora

Faccione | Christian De Sica (1991)

Daniela crede alle mille panzane che dice: immagina una vita fatta di contatti altolocati con la convinzione di darsi un tono e offrendo di sé il profilo di una mitomane, è una ragazza in continua lotta contro le convenzioni in una Roma ancora da neorealismo rosa, con lo zio trucido ma buono che presidia Campo de’ Fiori, la giornalaia che le mette da parte le Figarò e La Settimana Enigmistica e le gallerie d’arte frequentate dal solito giro… Read More Faccione | Christian De Sica (1991)

XV Festa del Cinema di Roma | Recensione: Éte ’85

Un mélo è sempre un noir e viceversa, perché una storia d’amore è sempre una storia di morte. Del noir e della sua tensione interna il mélo è il rovescio. O forse il versante oscuro, la fiamma che arde oltre i confini dei generi, una prospettiva alternativa della stessa storia. È una cosa che François Ozon sa, la sa da sempre, perché le sue storie d’amore hanno sempre a che fare con il lutto, il crimine, l’impenetrabile verità che si edifica sull’enigma del racconto.… Read More XV Festa del Cinema di Roma | Recensione: Éte ’85

Recensione: The Specials

All’origine del film c’è una storia vera, esemplare perché simile a mille altre: l’associazione di Bruno (Vincent Cassel, rivitalizzato da un ruolo che vale un posto nel cuore degli spettatori, si dona completamente al personaggio, di sottrazione) non fa selezioni all’ingresso e accoglie tutti i ragazzi bisognosi di attenzioni e terapie, compresi quelli con le situazioni più complicate e pesanti che le strutture ufficiali rifiutano di trattare.… Read More Recensione: The Specials

Venezia 77 | Recensione: Nomadland

Sta facendo scuola il commento di Paolo Mereghetti sulla regia di Chloé Zhao, arrivata – beh, il film sì, lei no: Toronto chiama – a Venezia con tutti gli onori che spettano a una che entra papessa per non uscire cardinale: l’unica preoccupazione della regista, dice il critico supremo, «sembra chiedersi solo se inquadrare un tramonto o scegliere l’alba». Sembra buttarla un po’ così, ma mi sembra il cuore del problema di un film che, gira che ti rigira, si inserisce sempre nel novero maledetto dei “carini”, dei “ruffiani”, delle operazioni calcolate al millimetro.… Read More Venezia 77 | Recensione: Nomadland

Venezia 77 | Recensione: I predatori

Ha ventotto anni, Pietro Castellitto, nel panorama dei giovani attori italiani è un po’ una mina vagante (per molti figlio di papà, per altri eccentrico volto di una generazione che non cerca etichette), e I predatori, la sua opera prima, è una bomba, letteralmente: non racconta lo scontro tra due ceti socio-culturali ma lo spaccato inquietante, grottesco, allucinato di una nazione ostaggio del suo passato, dei suoi riti collettivi, dei suoi segreti su cui si edificano vite di facciata.… Read More Venezia 77 | Recensione: I predatori